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Ballerina - Len Wiseman

Dopo la parentesi seriale dedicata al Continental distribuita da Prime Video nel 2023, il mondo di John Wick ritorna al cinema con “Ballerina”, lo spin-off del personaggio interpretato da Ana de Armas che già avevamo avuto modo di conoscere (allora portato in scena da un attrice diversa) durante “John Wick 3 Parabellum”.


Stahelski, regista di tutti e quattro i film della saga principale, questa volta si fa da parte - ma

su questo ci torneremo sopra più avanti – consegnando il nuovo progetto nelle mani di Len Wiseman (Underworld, Die Hard Vivere O Morire) che sebbene non possegga la stessa padronanza del mezzo del regista statunitense, dirige con assoluto mestiere un prodotto d’intrattenimento godereccio e divertente. Pericolo scongiurato , verrebbe da dire, considerando che, a quanto riportano illustri testate giornalistiche esperte nel settore, il film inizialmente previsto in uscita nelle sale nel 2024, abbia ricevuto diversi feedback negativi durante i test screening generando un sostanzioso aumento del budget di produzione, con la

Lionsgate che ha subito commissionato dei re-shoot richiamando proprio lo stesso Chad Stahelski - ecco che ci siamo tornati su come anticipato in apertura – che è intervenuto attivamente sulla pellicola dirigendo personalmente diverse sequenze action soprattutto nel merito del terzo atto (se avete l’occhio un minimo allenato distinguerete le sequenze con assoluta facilità).


Archiviata la questione relativa ai travagli produttivi a cui il film è stato sottoposto, parliamo però ora del film in quanto tale: “Ballerina” infatti, pur seguendo

un canovaccio classico e perlopiù pretestuoso, riesce ad imbastire una narrazione discreta che costruisce perfettamente la tensione grazie ad uno storytelling semplice ma ficcante e ad un untilizzo del montaggio che distribuisce l’azione in maniera ordinata e catartica, con coreografie che si fanno via via più ingegnose - sebbene di livello leggermente inferiore se paragonate a quelle dei quattro film con protagonista Keanu Reeves – e roboanti tra le quali spiccano quella con le granate e quella col lanciafiamme (quest’ultima in particolare davvero ispiratissima). A differenza di Baba Yaga, la Ballerina di Ana de Armas, che qui acquisisce la nomina di protettrice, è senza dubbio più grezza e più impacciata, privilegiando l’utilizzo delle

armi a discapito della lotta corpo a corpo e uno stile di combattimento più sinuoso e al tempo stesso rude che viene messo in risalto in maniera pressoché opinabile nella sequenza che vede i due scontrarsi (si, John Wick compare ma non dico nulla di più di quanto già abbiano detto i trailer) che evidenzia in modo netto le differenze tra i due caratteri delineando però parallelamente un senso di continuità con l’universo narrativo in questione e gli elementi divergenti che caratterizzano autonomamente la natura dei due prodotti.


Ballerina non spicca certo per originalità, anzi, ancora una volta (cosi come per Jon Wick) è il sentimento di vendetta a stimolare l’entrata in gioco del personaggio protagonista - una Ana de armas peraltro piuttosto convincente nel vestire i panni della action girl - nonostante si adegui ad un clichè narrativo ampiamente inflazionato che non aggiunge nulla di nuovo o di particolarmente interessante ad una sceneggiatura scritta nella maniera più semplice e accomodante possibile. Forse arrivati al quinto film la stanchezza potrebbe regnare sovrana e rappresentare un punto di non ritorno per una saga che al netto di un impostazione

registica strabiliante sembra essere arrivata al punto massimo di saturazione, dove la linea impercettibile che divide l’entusiasmo dall’indifferenza si fa via via più sottile. In chiusura possiamo affermare senza ulteriori indugi che “Ballerina” rappresenta una parentesi più che positiva all’interno della proposta cinematografica del 2025; un prodotto di genere semplice ma efficace, capace di regalare 120 minuti di pura adrenalina, in una danza di corpi e sangue che ci culla in una revenge story che nonostante tutto, riesce ancora a coinvolgere e rendersi affabile agli occhi di chi guarda.


Stefano Berta

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