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Poor Things - Yorgos Lanthimos

Aggiornamento: 4 set 2023

"Poor Things", con il titolo italiano di "Povere Creature!" è il nuovo film del regista greco Yorgos Lanthimos, tratto dall'omonimo romanzo di Alasdair Gray. È in concorso alla 80ª Mostra del cinema di Venezia e racconta la storia di una giovane donna, con il cervello di un feto, e la sua crescita sessuale ed individuale, attraverso una serie di avventure disturbanti ma allo stesso tempo cupamente comiche.


"Poor Things" è una favola vittoriana, gotica e inaspettata. Una storia che sembra decisamente scritta per essere trasposta dalla mente controversa di Lanthimos, che ritorna con un film brillantemente adattabile alle problematiche sociali contemporanee. Si può solo accennare all'immensa quantità di tematiche trattate nel film: le più ovvie, che predominano e tirano le fila di tutta la trama, sono quelle relative all'emancipazione ed individualità personale.

L'importanza di essere liberi di fare le esperienze che sentiamo di fare e di quanto siano necessarie, nel bene o nel male, per la nostra crescita.

Paladina di questi ideali di sperimentazione che conduce alla libertà è Bella Baxter, interpretata da una magnetica Emma Stone. Bella ci viene presentata inizialmente con  un'intelligenza e delle conoscenze poco sviluppate, avendo il cervello di un feto. Attraverso un processo graduale e ben dosato si assiste ad una crescita ed evoluzione intellettiva che porta alla sdoganazione di molti impedimenti sociali che sono più mentali, dal momento che non ledono il bene e la salute di nessuno.

Cresciuta da uno scienziato eccentrico e senza limiti, ha ereditato la passione per le scoperte, soprattutto sperimentando in prima persona, a livello fisico, precisamente sessuale. Bella è una creatura curiosa, famelica e assetata di conoscenza ma sopratutto di emozioni, è questo il fulcro del film: l'importanza di provare emozioni e sensazioni, il vero motore della vita, per cui vale la pena vivere. Questo aspetto è una novità nel mondo cinematografico di Lanthimos, poiché solitamente le sue creature sembrano tanti androidi dalle emozioni anestetizzate. In "Poor Things" è completamente l'opposto, i personaggi sono macchiette comiche, mosse da emozioni ed impulsi a volta esagerati.


Tecnicamente parlando è inutile tentare di descrivere la meticolosità e raffinatezza nella ricerca di qualsiasi particolare che arricchisce il significato del film: dalla fotografia alla scenografia, dai costumi al trucco: un upgrade di uno stile già accennato in "La favorita".

Per non parlare della messa in scena che non delude nel riproporre magniloquentemente le classiche inquadrature di Lanthimos, fatte di campi lunghi, fish eye e panoramiche disorientati.


Concludo dicendo che personalmente ritengo "Poor Things" un film immenso, un Lanthimos all'apice del suo splendore, che ha fatto esplodere completamente il suo stile e la sua estetica portandola a livelli di perfezione unici.



Sara Cerullo




1 Comment


patriziamarcelloni
Sep 03, 2023

Affascinante, mi è venuta voglia di vederlo

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